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Armocromia applicata al make-up

Armocromia applicata al make-up, parliamone con Marina

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Immagine di Cristina Marco
Cristina Marco
Copywriter con dieci anni di esperienza in articoli su bellezza, moda e lifestyle per le donne over 50.
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Quando si parla di make-up, i colori che si vanno a scegliere sono fondamentali: possono valorizzare la bellezza naturale e trasformare completamente un look.
Per capire come scegliere i colori giusti, ho intervistato Marina, esperta di armocromia applicata al make-up.

Marina ha studiato Analisi del Colore, Make-Up e Psicologia del Make-Up all‘istituto ESR di Milano e ha perfezionato le sue competenze all’Accademia Mutiart di Modena.
Oltre all’esperienza come beauty consultant, ha approfondito cosmesi ed erboristeria all’università, mantenendosi sempre aggiornata.

Armocromia applicata al make-up

In questa intervista, Marina ci svelerà come il colore può fare la differenza nel make-up, guidandoci verso scelte più consapevoli.
Se vuoi saperne di più, segui il suo account Instagram dove trovi consigli per il make-up e dove puoi richiederle una consulenza.

Intervista a Marina: parliamo di armocromia applicata al make-up

Grazie mille per aver accettato di rispondere a questa intervista e spiegarci il concetto di armocromia applicata al make-up.

Per iniziare, potresti spiegare in modo semplice cosa si intende esattamente con “armocromia” e perché è così rilevante quando parliamo di trucco?

Per armocromia si intende una disciplina che parte da basi scientifiche di studio del colore come l’ottica, la fisica, la neuroscienza per elaborare combinazioni di colore in armonia cromatica o disarmonia cromatica. 
É fondamentalmente uno strumento  di valutazione cromatica che é a disposizione di diverse professioni: dal make-up artist al consulente d’immagine più generico, dal visagista ai parrucchieri, oppure dagli architetti d’interni ai pittori.
Di base è utilizzata come strumento di comunicazione di immagine, non è uno strumento fine a se stesso, ma va inserito in un lavoro più ampio legato alla comunicazione, alle immagini in diversi settori. 

Nel make up è importante perché la conoscenza del colore e della sua funzione psico-emotiva, oltre che estetica comunicativa, ci permette di studiare look in base alla tipo di comunicazione che si vuole fare con la propria immagine.
Questo si può fare sia in ambito privato che professionale.
Importante è ricordare che durante l’analisi cromatica non si fa una semplice valutazione di “temperatura” dei colori naturali personali, ma si considerano anche: intensità (soft-intensi), valore (chiaro-scuro) e contrasto chiaro/scuro.
Per un look in armonia cromatica si dovranno rispettare il più possibile le caratteristiche dei nostri colori naturali. Se scegliamo la disarmonia cromatica opteremo per colori dalle caratteristiche opposte.
Si, incredibile ma si può fare. Basta solo essere consapevoli del tipo di “messaggio” che la disarmonia cromatica comporta .

Molte persone scelgono i propri cosmetici basandosi sulle tendenze del momento o sui propri gusti personali.
Qual è, secondo la tua esperienza, il valore aggiunto di affidarsi invece all’analisi del colore per la scelta del make-up? Quali benefici concreti può notare chi segue i principi dell’armocromia?


Nella vita di tutti i giorni avere come riferimento, una palette personalizzata in termini di colore ci permette di velocizzare la scelta del make-up in base anche all’abbigliamento che decidiamo di indossare.
Ci permette di risparmiare sull’acquisto dei cosmetici, perché col passare del tempo si diventa molto più pratici nella scelta di prodotti, che effettivamente vengono utilizzati e che ci valorizzano come scelta colore. Inoltre durante l’analisi colore viene valutato il tipo di contrasto chiaroscuro, che ci darà indicazione del tipo di contrasto da mantenere nel make up.
La palette colori personalizzata ci permette di avere una consapevolezza di quello che vogliamo scegliere, per noi stessi, dal punto di vista estetico. 

Tu ti occupi specificamente di armocromia applicata al make-up.
In che modo l’analisi del colore di una persona – parlando di sottotono, sovratono e valore – si traduce nella scelta dei prodotti giusti come fondotinta, correttore, ombretti, blush e rossetti? Potresti farci qualche esempio pratico?

Per quanto riguarda l’aspetto pratico della scelta del make-up, l’analisi del colore ci aiuta in modo particolare per la scelta di rossetti,  prodotti occhi, terre e fard.
Per quanto riguarda invece fondotinta e correttori l’analisi cromatica in realtà non ci dà indicazioni complete, perché per la scelta di questi prodotti dobbiamo far riferimento anche al sovratono.
Il sovratono è la parte più visibile, superficiale ,del nostro incarnato cioè quello che viene percepito ad occhio nudo, a prima vista e può cambiare leggermente durante l’anno.

Il sottotono invece è quello che viene valutato, appunto, durante l’analisi del colore.
Gli incarnati sono tutti differenti, personalmente ho un sottotono neutro freddo ma un sovratono più caldo, quindi durante la stagione fredda sceglierò fondotinta neutri invece durante il periodo estivo più facilmente sceglierò fondotinta neutro caldi.
È qui che conta avere un professionista d’analisi del colore, perché sa valutare correttamente, oltre il sottotono, anche il sovratono, se il nostro obiettivo è quello di fare acquisti cosmetici personalizzati. Attenzione perché nelle profumerie e on line si parla sempre di sottotono, ma in realtà quello che intendono è il sovratono.
Quindi se siete come me non comprate fondotinta con sottotono freddi (rosati) perché non andranno mai bene.
Purtroppo questo crea molta confusione: settore make up e analisi colore dovrebbero parlarsi un po’ di più.

Immaginiamo una persona che non ha mai considerato l’armocromia. Quali sono i segnali o gli errori più comuni nel make-up che potrebbero indicare che sta utilizzando colori non in armonia con la sua carnagione? Ci sono degli “allarmi” visivi a cui prestare attenzione?


I segnali che possono dirci che forse abbiamo sbagliato a scegliere tonalità o temperatura di colore del nostro make-up sono principalmente questi: il viso in genere appare più appesantito, vengono messe più in evidenza eventuali occhiaie, risultano più evidenti le discromie, l’espressione del viso risulta più dura, a volte il viso appare ingiallito.
Se invece i colori sono in armonia, il viso apparirà più definito nei lineamenti e nei colori, piú fresco.

Il concetto di “stagioni” è centrale nell’armocromia.
Potresti spiegarci brevemente le caratteristiche principali delle quattro stagioni (Primavera, Estate, Autunno, Inverno) e come queste influenzano la palette di colori ideale per il make-up di ciascuna?
Ci sono delle “sottocategorie” all’interno delle stagioni che rendono l’analisi ancora più precisa?


È importante ricordare che, questa disciplina, che nasce è più o meno nel periodo la filmografia e la tv hanno avuto immagini a colori, si è evoluta da un metodo più basico a diversi metodi più articolati, ma alla fine dei giochi quello che importa è  che il metodo venga utilizzato correttamente e che alla fine si abbia una palette colori personalizzata con caratteristiche cromatiche secondo il nostro obiettivo.

Le macrostragioni di cui si sente spesso parlare in ambito armocromia sono un concetto introdotto dal pittore e designer Itten.
Questa sorta di classificazione si rifà alle quattro stagioni climatiche che evocano colori con determinate caratteristiche.
Esistono poi, per ogni macrostragione, dei sottogruppi, i cui criteri possono variare in base al metodo utilizzato. Il concetto fondamentale da tenere presente, aldilà della semplice “nomenclatura”, è il concetto di dominante. 

La caratteristica dominante di un colore è ciò che ci guida nella composizione di una palette colori.
La dominante è la caratteristica più evidente di un colore: un bordeaux ha come caratteristica principale la profondità (scurezza), come dominante secondaria la temperatura neutro calda.
La dominante, se lavoriamo in armonia cromatica, dovrà essere uguale alle caratteristiche dei colori naturali della persona che sta facendo l’analisi.
In questo caso il bordeaux finirà in palette di persone con caratteristiche evidenti di profondità e neutralità.

Solo in queste? Non è detto, bisogna tenere conto anche della personalità di chi abbiamo davanti, in alcuni casi si può inserire il bordeaux in una palette di chiari neutro caldi, se vogliamo dare carattere e alzare il contrasto volutamente.
Diffidate di chi vi impone una palette non personalizzata e non vi dà elasticità negli abbinamenti colore. Il make up è anche gioco ed espressività.
In sostanza, se vogliamo armonia cromatica si lavora per ripetizione della caratteristiche cromatiche naturali.

Sappiamo che le tendenze nel make-up cambiano continuamente. Come si concilia l’armocromia con il desiderio di seguire le mode?
Un’analisi del colore pone dei limiti creativi o, al contrario, può essere una guida per interpretare le tendenze in modo più personale e valorizzante?


Proprio perché una palette personalizzata ci porta ad avere consapevolezza di quello che ci valorizza o meno, possiamo trasformare e adattare i Trend alla nostra personalità e ai nostri look per valorizzarci. Ricordiamoci poi che il colore, proprio perché è uno strumento di comunicazione, non solo racconta qualcosa di noi alle persone che ci guardano ma racconta per primo a noi qualcosa di noi stesse quando ci guardiamo allo specchio.

Personalmente in estate o in primavera quando sono di umore calante mi armo di un rossetto corallo o ibisco che è di quanto più lontano dalla mia palette ci possa essere.
Ma ho bisogno di vedere sul mio viso quel tono di colore per darmi energia e un booster di positività.
Mi basterà bilanciare abbigliamento e trucco occhi in base al questo tipo di rossetto. 

Per chi fosse interessato ad approfondire l’armocromia e a capire quali sono i colori di make-up più adatti a sé, quali consigli pratici daresti?
È sufficiente osservarsi allo specchio o è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto come te per un’analisi più accurata? Quali sono i passi fondamentali per iniziare questo percorso?


Ultimamente stanno uscendo tante app o filtri che promettono di individuare sottotono e stagioni armocromatiche. Si limitano però ad essere dei semplici passatempi, perché l’analisi dal vivo è un’altra cosa. Il passaggio di drappi vicino al viso o di cornici con determinati colori non è un passaggio casuale, gli accostamenti e la scelta dei colori in successione hanno delle motivazioni tecniche.
L’occhio professionale delle consulenti deve avere una determinata sensibilità ai colori oltre all’esperienza pratica e queste cose un’applicazione o un filtro non le avrà mai implementate.

Esistono poi consulenti che effettuano l’analisi colore online, ma anche in questo caso c’è una preparazione tecnica della consulente, che permette di poter fare un’analisi precisa con determinate condizioni video e fotografiche.
Tutto ciò non può essere replicato da soli a casa perché non si hanno le conoscenze delle caratteristiche del colore e un occhio allenato. 

Vi parlo di me: ho un occhio neutro caldo, i capelli castani, che durante il periodo estivo diventano riflessati leggermente caldi, durante il periodo invernale restano più scuri e neutri, ho un sovra tono giallo ad occhio nudo, senza fare il passaggio dei drappi,  un occhio inesperto mi valuta come una calda.
Questo succede sempre!
Tanto è vero che è un classico, per me, entrare in una profumeria chiedere un rossetto e vedermi consigliare un rossetto mattone, quindi caldo.
Questo colore che valorizza l’occhio verde, ma appesantisce l’incarnato e il resto del viso, facendomi apparire invecchiata.
Chi ha invece l’occhio esperto e conosce le reazioni del viso alla accostamento dei colori mi inquadra correttamente.



Armocromia applicata al make-up

Come e perché fare un analisi da una consulente di immagine

Prima di lasciarti vorrei farti un ultima domanda: come e perché fare una analisi da una consulente esperta in armocromia? In cosa consiste l’analisi e quali sono poi i risultati?

Decidere di farsi analizzare da una consulente d’immagine significa avere in mano uno strumento di sicurezza e consapevolezza dal punto di vista estetico, che inevitabilmente ci darà comunque più sicurezza anche a livello emotivo.
A chi rivolgersi? In Italia negli ultimi anni si sono formate tante consulenti di immagine, il consiglio che vi do’ io è di non basarvi sul numero di follower della consulente o su nomi famosi, ma di scegliere in base a quello che è il vostro obiettivo.

Se vi interessa l’ambito make-up scegliete una consulente specializzata in quello, se vi interessa più lo stile l’abbigliamento gli accessori scegliete una consulente specializzata in quello, idem se vi interessa l’aspetto capelli.
Purtroppo ci sono anche tante consulenti che hanno poca esperienza, una preparazione molto superficiale e spesso svendono le consulenze a prezzi la molto bassi, si tratta in genere di persone che non offrono altro che una palette standard senza alcuna indicazione professionale.

Prendetevi il tempo di valutare, di parlare con questa persona per capire qual è il suo approccio dell’analisi e che cosa vi restituisce oltre alla palette personalizzata, che report, come è fatto il report, che valutazione vengono fatti e soprattutto se fa coaching.
Il coaching è fondamentale perché è una serie domande con cui si raccolgono informazioni sulla vostra motivazione, sul vostro obiettivo a fare analisi colore, serve per capire di più della vostra personalità, delle vostre abitudini e del vostro desiderio di cambiamento.
Senza tutta questa parte un’analisi colore non servirà, per quanto preciso, perché non sarà mai un servizio con uno scopo e con una personalizzazione.
Esistono tanti tipi di consulenti d’immagine, ognuna con il proprio stile, scegliete quella che più vi assomiglia, scegliete quella non famosa ma che più si adatta a voi.

Parliamo di costi: la parte diciamo più giocosa che si vede sui social, del famoso passaggio dei drappi colorati e delle cornici colorate, in realtà è una piccola parte di quella che è la consulenza vera e propria.
Quella è il primo step dell’analisi, poi c’è tutto il lavoro in back office, dello studio e della formazione della palette personalizzata, del disegno delle face chart personalizzate dai diversi look proposti, della ricerca dei prodotti per integrare eventualmente il vostro beauty.
Vi invito a non farvi analizzare se volete la semplice palette basica questo spesso accade nei servizi di analisi armocromia flash fatti nei negozi di abbigliamento e in alcune catene di prodotti make-up, sono analisi molto limitate e superficiali.
Occorre per fare un buon passaggio di drappi e di cornici almeno un’ora di tempo e questo in negozio, a meno che non ci siano delle consulenze a fasce orarie a prenotaziome e a pagamento, non è possibile fare.

Personalmente non faccio analisi colore fine a se stesse e faccio solo unicamente analisi colore con la finalità make-up, questo significa che, dopo il passaggio dei drappi delle cornici,  viene valutato il beauty, i trucchi a disposizione della persona che fa le analisi.
Vengono valutati i colori, viene fatto eventualmente decluttering e vengono identificati i prodotti, invece, mancanti o utili sia in termini di palette che di utilizzo per la persona.
Dopodiché il report viene impostato non solo con una palette personalizzata.
Per quanto riguarda il make-up, ma vengono proposti dei look in base alle esigenze e le richieste della cliente, con descritti i passaggi per rifare quei look a casa.

Armocromia applicata al make-up

Considerazioni finali

Nel ringraziare Marina per le risposte così approfondite e piene di dettagli, che ci hanno aiutate a capire di più sull’armocromia applicata al make-up e non solo, ti invito ancora una volta ad andare a conoscere il suo lavoro seguendo il suo account instagram.

Fammi sapere se conoscevi questo argomento e se ti sei già fatta fare un’analisi di armocromia. Sono molto curiosa di leggere la tua esperienza nei commenti.

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Immagine di Cristina Marco
Cristina Marco
Copywriter con dieci anni di esperienza in articoli su bellezza, moda e lifestyle per le donne over 50.

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