Eccomi qui, come ogni anno, armata di cellulare, lista degli stand e ticket press, pronta per affrontare tre giorni di Sana 2022, la fiera del naturale e del biologico di Bologna.
Sembra ieri e invece è passato più di un mese ma ho avuto bisogno di tempo per mettere ordine nei pensieri, nelle foto e cominciare a informarmi sui prodotti che ho acquistato o che mi hanno regalato.
Comunque ho deciso di non scrivere la solita lista dei brand partecipanti e delle loro novità ma di fare un articolo più soggettivo.
Voglio raccontare di quello che realmente ho visto, dell’aria che ho respirato e delle impressioni che ho ricevuto in questi tre intensi giorni.
Leggendo i vecchi post che ho scritto sulle passate edizioni del Sana mi sono resa conto che non ce n’è stato uno uguale all’altro!
Ci sono state edizioni dove c’erano tantissimi espositori con la ressa di visitatori e edizioni dove alcuni comportamenti spudorati hanno acceso polemiche.
Poi l’edizione ‘del Covid’ dove i visitatori si aggiravano guardinghi tra pochissimi stand di coraggiosi brand.
L’anno della rinascita, il 2021, che ha portato una ripresa cauta anche se già si respirava la voglia di tornare ai vecchi tempi.
Per quel che mi riguarda il Sana 2022 è stato positivo, espositori in crescita, visitatori più competenti e interessati e tante novità.
I TEMI DEL SANA 2022
Come ad ogni edizione del Sana, anche quest’anno c’è stato un filo conduttore che ha unito praticamente tutti i brand e sto parlando dei cosmetici solidi.
Ormai la cosmesi solida è diventata un punto fermo tanto che alcuni brand producono solo questo tipo di prodotto come ad esempio Senso naturale.
Infatti al Sana 2022 questo brand ha sfoggiato tutta la linea di solidi compresa la loro novità, la linea Sport.
E se di solito erano shampoo e bagnodoccia a diventare solidi, ultimamente anche altri tipi di cometici hanno preso questa forma inconsueta.
Dentifrici e maschere per il viso, detergenti intimi e struccanti, creme corpo ma anche sieri viso.
Con somma gioia di tutti quelli che, come me, non amano i prodotti monouso o i tubetti che non si lasciano spremere fino in fondo.
Alcuni dei brand che per primi hanno presentato (già al Sana della passata edizione) questo tipo di cosmetici alternativi sono Officina dei saponi con le maschere, i detergenti viso e i detergenti intimi.
E anche Officina naturae che ha ormai da anni lanciato la linea dei dentifrici e i colluttori in pastiglia e l’intera linea solida di prodotti per uomo.
Il cosmetico innovativo
Per quel che riguarda invece le vere novità, frutto di studi e sperimentazioni, quella che ha fatto più sensazione è Pow, il detergente in polvere di Antos Cosmesi.
Una polvere che, miscelata con acqua calda, diventa un detergente base da addizionare a piacere con tre tipi diversi di booster.
Anche se, per essere giusti, bisogna dire che già altri brand avevano sperimentato il detergente in polvere negli anni precedenti come Latte e luna e il suo Lavami.
La seconda idea portata da più brand è stato il cosmetico neutro da addizionare con sieri personalizzati.
Due sono i marchi che mi hanno colpita di più.
Uno è Saponi di un tempo, che ha portato al Sana 2022 un intera linea basata sull’ecosostenibilità chiamata Less plastic More beauty e poi la Holosphere.
Holosphere ha in gamma alcuni balsami specifici per varie tipologie di pelle più uno base da arricchire con vari elisir dagli effetti mirati.
L’altro brand è Optima naturals che ha portato una crema base da arricchire con vari sieri che contengono diversi tipi di sostanze attive.
Inoltre il brand ha creato degli integratori che contengono gli stessi attivi dei sieri così da avere una doppia azione, cutanea ed interna.
L’intera linea si chiama Colours of life e oltre a questi prodotti comprende anche altre creme trattanti come quella all’aloe o all’artiglio del diavolo.
Le nuove sostanze attive
Si può dire che ormai è difficile pescare una sostanza attiva o una materia prima che non sia stata già testata e usata.
Si è passati dai probiotici ai fermentati, dalle alghe all’opuntia a tante altre sostanze vegetali più o meno conosciute.
Quest’anno ho fatto caso che una delle materie prime più sfruttate in tutte le sue forme è stata la canapa sativa.
Anche grazie allo sdoganamento del CBD naturale nei cosmetici, e ve ne ho parlato tempo fa in un articolo, che prima poteva essere usato solo come sostanza sintetica.
Praticamente ovunque si sono visti cosmetici all’olio di canapa ma anche lavette e dischetti tessuti con la fibra di questa pianta.
E’ tornato al Sana dopo una lunga assenza anche Hemptouch, brand sloveno che produce cosmetici sia con olio di canapa che col CBD.
Già presenti tanti anni fa, hanno portato le loro linee ampliate compreso l’olio al cbd da assumere per bocca e la tisana alla canapa.
Ma si è presentato al grande pubblico anche un nuovissimo brand, Treepotsies, gestito a livello familiare da un fratello e due sorelle.
Producono cosmetici esclusivamente a base di olio di canapa, cbd e terpeni.
I terpeni sono delle sostanze biomolecolari volatili che scatenano delle reazioni nel nostro corpo quando ne veniamo in contatto tramite inalazione.
Presto vi racconterò più dettagliatamente di questo brand perché ho avuto il piacere di parlare a lungo con i titolari che mi hanno anche dato in omaggio un loro prodotto.
Cosa aspettarsi per il futuro
A parte la continua rincorsa all’approccio più ecosostenibile da parte di tutti i brand che fanno ecocosmesi, credo che vedremo alcuni cosmetici continuare ad evolversi.
Penso ad esempio ai detergenti in polvere che magari potranno essere venduti già in cialda pressata per agevolarne il trasporto, lo stoccaggio e la produzione home made.
Nasceranno altri prodotti multifunzione o con il sistema di base+addizionante per snellire i processi di produzione e ridurre l’impatto ambientale dovuto ai packaging.
Ad esempio Latte e luna ha portato al Sana 2022 un prodotto davvero poliedrico. Il Glamy balm infatti è uno stick idratante utilizzabile in molti modi.
Intanto è adatto ad ogni tipo di pelle, si può usare su pelle pulita ma anche sul make up.
Nel primo caso, ha un effetto idratante, decongestionante, minimizza i pori e compatta l’epidermide.
Su pelle truccata si applica picchiettando e da un effetto nutriente, idratante ma anche illuminante, grazie ai micro glitter che contiene.
A me piace usarlo sulle labbra, sulle occhiaie, come illuminante e adoro il suo profumo caramelloso.
Tornando in tema ecologico, la mia speranza è che si incominci a pensare seriamente ai prodotti alla spina non solo per i detergenti per la casa ma anche per i cosmetici.
Probabilmente in futuro assisteremo alla lenta scomparsa dei saponi, anche se ecobio, che verranno soppiantati dai cosmetici solidi.
Già adesso ci sono pochi brand che puntano sul sapone che sta diventando quasi un prodotto di nicchia usato sopratutto come ‘complemento d’arredo’ di stanze da bagno.
Al Sana 2022 ho potuto conoscere Sternartica, un brand italo francese che produce solo saponi molto belli e sicuramente interessanti.
E siccome voglio dare ancora una possibilità al sapone, ne ho comprati alcuni e ne parlerò sul blog prima possibile.
ECOSOSTENIBILITA’ E ECOLOGIA
E adesso voglio parlarvi di un altro dei leit motiv del Sana 2022: ciò che rende davvero ecobio un cosmetico, escludendo le certificazioni e gli inci ‘puliti’.
Reperibilità delle materie prime
Ormai si sente molto parlare di materie prime provenienti da agricoltura biologica certificata, ma sempre più spesso viene sottolineato il ‘KM 0’.
Cioè usare aziende agricole locali per ridurre l’inquinamento dovuto al trasporto delle materie prime.
L’esempio che vi porto è quello di Ellethic, brand siciliano che utilizza attivi e materie prime derivanti dal territorio ma che ha anche una filosofia del riciclo.
Utilizza per i propri cosmetici anche i residui di lavorazione delle industrie alimentari.
Se invece le materie prime arrivano da luoghi lontani, ad esempio il burro di Karitè o di cacao, l’olio di argan o alcune argille, si punta molto sul lavoro etico.
Coltivazione o estrazione e trasformazione di materie prime che arrivano da paesi in via di sviluppo, nella maggior parte dei casi, sono ottenute grazie all’impiego delle popolazioni locali per aiutare anche la loro economia.
I metodi di produzione
Anche il metodo di produzione dei cosmetici è importante, quest’anno ho sentito molti brand spiegare come le loro aziende siano ecologiche sotto ogni punto di vista.
Gli sforzi maggiori si concentrano sulla riduzione del consumo d’acqua nei processi di produzione, il riciclo degli scarti, e l’utilizzo di sistemi alternativi per la produzione di energia.
I packaging
Anche quest’anno ho visto una sensibile diminuzione di pack esterni di cartoncino.
Questo materiale ormai è usato quasi esclusivamente per racchiudere i cosmetici solidi e, in qualche caso, per proteggere vasetti di vetro. Ovviamente la carta è riciclata o certificata FSC.
Nel caso delle scatole per i solidi non viene nemmeno usata più la colla ma un sistema ad incastro.
E anche l’inchiostro per stampare su etichette e confezioni spesso è di origine vegetale e biodegradabile
Ho notato, ad esempio, che il brand Ethical Grace per i suoi solidi usa dei pack in cartone piegati in stile origami.
Ethical Grace ha una storia bellissima di ricette cosmetiche recuperate dalla nonna della titolare che già ai suoi tempi usava prodotti naturali per creare i suoi cosmetici.
In catalogo non ci sono tantissimi prodotti ma sono tutti molto interessanti e merita conoscerli anche per il loro impegno dal punto di vista ecosostenibile.
Il vetro viene usato in quantità minore ma solo per il problema della fragilità.
Alcuni brand però approfittano del vetro riciclato (che è scuro di sua natura) per contenere cosmetici che tendono ad ossidare se esposti alla luce.
Per quel che riguarda la bioplastica, ho chiesto ai vari titolari dei brand che ne pensano di questo tipo di materiale e ho ricevuto pareri discordanti.
Alcuni sono favorevoli e attendono con ansia il momento in qui si produrrà la bioplastica giusta per accontentare ogni loro esigenza.
Altri hanno espresso forti dubbi sia per i metodi di produzione di questo materiale che per lo smaltimento e sono dell’idea che lo studio della ‘bioplastica perfetta’ sia ancora in alto mare.
Il materiale informativo
Tasto dolente, ho visto al Sana 2022 ancora tanta, troppa carta!
Depliant, borse, biglietti, insomma una marea di carta che ho portato a casa smaltendola poi nei contenitori preposti.
E non parlo solo di carta riciclata, ruvida e un po’ grezza ma anche quella bella carta lucida e patinata che stride un po’ in una fiera del ecobio.
Fortunatamente alcune aziende si stanno modernizzando sfruttando la tecnologia.
Mettendo a disposizione dei tablet per iscriversi e ricevere informazioni o esponendo dei cartelli con i QR code da scansionare col cellulare.
Purtroppo sono ancora poche.
I CARROZZONI
Ecco, questo è un paragrafo dove i concetti che esprimo sono molto personali e forse non saranno in linea col pensiero generale.
Infatti voglio parlarvi dei ‘carrozzoni’ così li chiamo io, brand che partecipano al Sana con enormi stand ma che hanno poche novità concrete.
Questa volta non faccio nomi ma sto parlando di brand che ogni anno allestiscono stand molto curati sia dal punto di vista del colore che della grafica.
Purtroppo però oltre a presentare confezioni natalizie e nuove fragranze non propongono quasi nulla di veramente innovativo.
Lungi da me giudicare i cosmetici anche perché mi è capitato di provarli e li ho trovati gradevoli e adatti anche come regali.
Il fatto è che attirano tanti visitatori ai quali propongono i soliti prodotti solo con una nuova profumazione o una referenza in più (profumatore per auto, ci rendiamo conto?).
Oppure aggiungono un prodotto banale ad una linea già conosciuta spacciandolo per super novità.
Ed è un peccato perché poi, scavando nel sito di questi brand, si scopre che stanno lavorando per diventare più sostenibili o riformulano i cosmetici affinché siano ancor più ecobio.
Perché questo aspetto importante non viene esaltato? Forse perché si pensa che la maggior parte della clientela non sia interessata?
Io ormai sono anni che bypasso sistematicamente tutti questi enormi carrozzoni pieni di gente.
A volte vorrei fermarmi per saperne di più, fare domande, ma so che verrei affidata a delle standiste che, pur essendo gentili e carine, non hanno l’esperienza e la competenza necessarie.
A questo proposito vorrei citare un brand col quale ho sempre avuto un bel rapporto e che ho conosciuto parecchi anni fa sempre al Sana.
Amerigo, che quest’anno ha presentato in pompa magna due linee molto simili sia nello stile che nella composizione a quelle de L’Erbolario.
Mentre hanno relegato le nuove referenze della linea di skincare all’acido ialuronico in una zona meno ‘visibile’.
Quando ho chiesto come mai hanno deciso di creare quelle linee classiche e simili a quelle di altri brand, la risposta è stata chiara: E’ quello che vuole il mercato!
Che è anche la cosa più ovvia e banale ma è il mercato convenzionale che vuole quei tipi di prodotti.
Ma la domanda è, la clientela che cerca i prodotti ecologici, la sostenibilità e, perché no, la semplicità, è interessata a quelle linee?
I NUOVI BRAND, RITORNI E SCOMPARSE
Il Sana 2022 ha risentito molto anche della mancanza dei grandi brand ecobio che hanno disertato in massa l’evento.
Alkemilla, Biofficina toscana, Domus olea toscana, Setarè, Bioearth, Alia, Maternatura, sono solo alcuni dei marchi più conosciuti che hanno preferito non partecipare.
Da un lato mi spiace non averli visti dal vivo ma dall’altra posso capire questa politica.
Affrontare una fiera di questo tipo diventa ogni anno più costoso e il rischio di non avere un reale tornaconto è alto.
D’altro canto sono tornati alcuni brand che da parecchie edizioni non erano presenti, Veg-up e Naturaequa in primis.
Veg-up, in questi anni ha sviluppato molti prodotti adatti alle clienti dei centri estetici affinchè potessero continuare i trattamenti a casa durante il lock down.
Quindi fanghi e bende sia per un effetto drenante che snellente, prodotti per la depilazione e altri cosmetici da SPA.
Ma ha portato anche nuove referenze per quel che riguarda il make up, la cosmesi solida e la linea botox-like
Naturaequa invece ha portato la nuova linea di solidi chiamata I concreti e una nuova profumazione dei fruttalabbra, quella alla rosa.
Sono stata molto felice di rivedere questo brand e avere di nuovo il piacere di annusare e provare tutti i loro prodotti già in gamma che conosco e ho usato spesso.
Anche quest’anno ho dedicato il mio primo giorno di Sana a scovare i nuovi piccoli brand, alcuni di questi mi hanno fatto una ottima impressione.
Tra tutti voglio citare NaturAlchemy, creato da una ragazza giovanissima ma con le idee chiare.
Non ho saputo resistere ai suoi prodotti essenziali, semplici e improntati sull’utilizzo di ciò che di buono ci offre la natura.
Un’altra azienda che mi è piaciuta per i suoi prodotti è Artemidelab, anch’essa un azienda giovane che produce esclusivamente cosmetici solidi.
Oltre ai saponi e ai solidi creano anche delle profumatissime bombe da bagno, al Sana hanno portato i loro starter kit, pacchetti da tre pezzi misti perfetti da regalare.
Tra i tantissimi brand siciliani, Prima essenza mi ha colpita perché ha creato una linea all’olio di semi di fico d’india.
Ho avuto modo di testare sulla mano alcuni prodotti e mi sono piaciuti tanto che ho acquistato lo scrub labbra del quale vi parlerò presto.
E’ un’azienda a conduzione familiare fondata dal nonno che era un distillatore quindi il loro punto di forza sono oli essenziali e oli vegetali cosmetici.
LE BLOGGERS E INFLUENCERS
Sono stata molto contenta di vedere che in questo Sana 2022 c’è stata una inversione di tendenza per quanto riguarda l’uso di influencers da parte dei brand.
Pochi gli eventi con le blogger e pochi anche i ‘personaggetti’ in cerca di visibilità e gloria momentanea.
Questo ha decisamente giovato a chi era davvero interessato a marchi e novità poiché titolari e responsabili erano più disponibili a dare informazioni.
Nelle passate edizioni infatti l’orda di bloggerine in cerca di campioncini e omaggi sfiancava anche il più paziente degli standisti.
Spesso mi era capitato di essere trattata con sufficenza solo perché facente parte della categoria ‘blogger’.
Quest’anno invece ho avuto il piacere di fare domande e chiedere informazioni ricevendo ovunque risposte esaustive e complesse.
Un esempio su tutti, il titolare di Apiarium col quale io e Eli (mia compagna di sana il sabato) ci siamo intrattenute per parecchio tempo.
Ci ha raccontato la storia del brand e della nuova linea al miele che hanno portato in fiera. E’ stato molto piacevole ricevere tanta gentilezza e non solo un depliant e un campioncino!
E, si , ho un prodottino nuovo da testare quindi di Apiarium sentirete ancora parlare qui.
Altro brand da segnalare per la gentilezza è Bio snail, la titolare mi ha anche riconosciuta dai reels che ho fatto con i loro prodotti.
Abbiamo parlato molto, mi ha raccontato del nuovo prodotto che uscirà per Natale e che mi incuriosisce non poco ma non faccio spoiler!
Campioni di simpatia e disponibilità anche da La saponaria, dove prima ci siamo fatte spiegare le novità e poi abbiamo fatto una foto!
Il brand ha portato al Sana 2022 una linea di integratori, le loro nuove creme solide e una super anteprima, l’eco-powder, un detergente in polvere che uscirà nei prossimi mesi.
Fortunatamente e finalmente, la figura della blogger competente e interessata ha preso il sopravvento sulle influencers improvvisate.
ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL SANA 2022
Sono onesta, non so se è cambiata l’agenzia che organizza il Sana ma quest’anno ci sono state parecchie pecche.
Alcune cose non le ho notate solo io anzi, sono state fonte di discussione anche con espositori e blogger con i quali mi sono confrontata.
Cose NO e (poche)cose SI
Prima ancora di parlare dell’organizzazione in se, bisogna dire che il sito del Sana non era molto fruibile. Abbastanza macchinoso il login da fare col salto triplo carpiato, mail con richiesta di informazioni inviate senza ricevere risposta e la richiesta di accredito che non ha funzionato per parecchio tempo.
Quando finalmente qualcuno si è degnato di rispondere alla mia mail di sollecito mi hanno risposto che sarebbero rientrati in sede la settimana dopo e avrebbero sistemato le cose.
A un mese dall’inizio della fiera lo trovo inaccettabile.
Entriamo?
Detto questo vogliamo parlare del prezzo del biglietto praticamente raddoppiato? o dell’apertura delle porte della fiera ogni giorno in ritardo sull’orario segnato sul biglietto!
Problema riscontrato anche da alcuni standisti che, pur avendo la priorità sui visitatori, hanno dovuto aspettare per raggiungere le loro postazioni.
Seconda cosa, per l’anno prossimo, con venti euro di biglietto un porta badge potete anche regalarlo, non dico a tutti ma almeno a chi ne ha bisogno.
Tipo io, che ho incastrato il mio su una porta (semi strozzandomi), e che ho dovuto ripararlo alla meglio con dello scotch dove si era strappato.
E quando ho chiesto all’entrata se ne avevano uno da darmi, mi hanno detto che non sono previsti per questa fiera. Va bene!
Spazi espositivi
Gli spazi sono stati gestiti malissimo.
Per riempire due padiglioni sono stati lasciati ampi spazi sul fondo degli stessi dove purtroppo gli ultimi espositori si ritrovavano ad avere il nulla davanti.
Alcuni visitatori non si spingevano nemmeno fino a li perché convinti che non ci fossero altri stand!
In compenso sia l’esposizione della via delle erbe che i tavoli coi prodotti in concorso al bio award sono stati messi in zone scomode o lontane.
Economia e ecologia
Passi che vuoi eliminare le bottiglia di acqua in plastica per uno spirito ecologico ma non puoi sostituirle con lattine di alluminio da 33ml che costano 1,50 l’una! Imbarazzante.
E poi? se non ci sono cestini differenziati per i rifiuti cosa cambia tra alluminio e plastica?
Ad onor del vero due cestini differenziati c’erano ma solo nel bar quindi chi andava a bere negli spazi esterni, o si portava il pranzo da casa, buttava i rifiuti nei cestini dell’indifferenziata.
Con buona pace di chi, come me, si è portata a casa il sacchetto di plastica e la carta del panino.
E ha patito la sete, perché dopo aver finito la mia borraccia da 500 ml non ho voluto spendere per comprare una lattina di acqua.
Non per risparmiare ma per una questione di principio.
Ma, ok, non ci sono solo cose no. La procedura per entrare è stata scorrevole anche perché non c’era la ressa degli anni d’oro.
I corridoi dei padiglioni erano lindi e si vedevano girare molti addetti alle pulizie.
Anche i dispencers di igienizzante erano presenti in buona quantità. E… niente, non mi viene in mente altro mi spiace.
CONSIDERAZIONI FINALI
Forse sono una delle poche persone che sono rimaste soddisfatte da questo Sana 2022 anche se carente sotto qualche punto.
Vi lascio ad una carrellata finale perché mi sembra giusto dare visibilità a tutti gli stand che ho visitato.
A fine articolo trovate anche il video che raccoglie tutte le foto del mio Sana 2022.
Fatemi sapere se c’eravate e quali sono state le vostre impressioni.
CARRELLATA FINALE
Allegro natura ha portato dei sieri che uniscono sostanze conosciute come acido ialuronico, niacinamide e vit. C ad attivi coreani che ne esaltano le proprietà.
Green Natural invece ha già preparato i cofanetti di Natale contenenti varie referenze e inoltre ha portato delle novità tra i detergenti casa, ammorbidenti, profumatori del bucato e smacchiatori pretrattanti.
Inoltre ha presentato in super anteprima la loro prima linea skincare.
Herb and sea è un brand sardo già presente in altre edizioni ma che non sono riuscita a conoscere bene se non in questo Sana.
Ho acquistato alcuni prodotti compreso l’olio d’oliva che producono in bassissima tiratura.
Le novità portate al Sana sono un roll-on, uno scrub e uno shampoo tutte all’olio di lentisco.
Benecos ha portato novità sia in campo beauty con i bagnodoccia/docciashampoo in tantissime profumazioni ma anche nel make-up.
Infatti ha creato una serie di palette personalizzabili dedicate alle città più iconiche del mondo e in più alcune cialde con colori nuovi.
Nudo è un brand che ha cominciato creando accessori beauty ecologici come dischetti di cotone, coton fioc riciclabili, pettini in legno etc.
Al Sana ha riproposto il loro struccante solido e in più ha presentato i nuovi cosmetici liquidi contenuti in flaconi di alluminio per mantenere la connotazione ecologica del brand.
Ma-Eva è un brand nuovissimo che produce pochi cosmetici ma ben formulati e che contengono ingredienti che arrivano dal mare.
Ho potuto provare alcuni campioncini e mi sono piaciuti. I loro cofanetti di skincare contengono acqua/tonico, crema e siero e sono belli anche da regalare.
Leaf green è una piacevole certezza al Sana, sempre presenti con novità interessanti, quest’anno ben due sono stati i prodotti presentati.
Il primo è lo scrub per il cuoio capelluto, che ho anche ricevuto in omaggio, che purifica la cute e la libera dalle cellule morte.
E poi un altro scrub stavolta per il viso, purificante e illuminante perfetto per tutti i tipi di pelle.
Presente nel padiglione del cibo, per ovvi motivi, ecco anche Marche in filiera con Eco:y che crea cosmetici con materie prime di varie aziende marchigiane.
Li conosco ormai da anni e quest’anno hanno portato tante nuove referenze ma sopratutto hanno fatto un restyling grafico molto accattivante.
Yolee è un distributore e ha portato molti brand semi sconosciuti ma che producono cosmetici molto interessanti nella filosofia del zero waste.
Il posto d’onore ce l’ha però il loro brand che si chiama Eco for real e che crea detergenti per la casa totalmente ecosostenibili.
Dal packaging riciclabili o compostabili ai detersivi in polvere da diluire, agli accessori in legno e materiali naturali.
Per tutti i brand che non hanno trovato posto in questo articolo vi rimando al mio account instagram dove ho creato delle storie in evidenza con tutte le foto e le info sulle novità del Sana 2022.